È bene ricordare che i progetti solidali WEP non si inseriscono in un quadro di volontariato istituzionale. Proponiamo viaggi responsabili in cui lo scambio tra culture sia uno degli elementi caratterizzanti e scegliamo vacanze alternative improntate sul sociale o l’ambientale. Collaboriamo da molto tempo con partner stranieri attivi in loco, impegnati nell’assistenza e nella sensibilizzazione all’interculturalità.
Le comunità locali sono interessate alla condivisione, allo scambio e alla scoperta, ma spesso non hanno le risorse finanziarie per far fronte alle esigenze dei visitatori stranieri (alloggio, pasti, trasporti, cure mediche o altre spese). Pertanto, chi decide di prendere parte a un programma di volontariato deve finanziare il viaggio e il soggiorno in loco. Questo anche perché non è richiesta alcuna abilità particolare per poter partecipare a un progetto solidale, dal momento che l’interazione e lo scambio culturale sono i pilastri dell’esperienza.
Non bisogna quindi paragonare WEP a una ONG internazionale che interviene in situazioni di crisi o di emergenza, per cui sarebbero necessarie competenze specifiche. Il nostro obiettivo è completamente diverso. Ci inseriamo infatti in un ambito educativo più che professionale: scoprire, aiutare, condividere, imparare e comprendere sono i valori che stanno alla base della nostra filosofia. I partecipanti, infatti, partono per scoprire un Paese, una cultura, una storia diversa dalla nostra. Sono selezionati e motivati, si impegnano a sostenere dei progetti locali (corsi per giovani e adulti, giochi, aiuto compiti ai bambini, attività sportive, lavori manuali o di manutenzione di strutture pubbliche, scuole o ambulatori, assistenza agli anziani, azioni di protezione dell’ambiente, riabilitazione di animali malati…), tutto senza mai imporsi o dare giudizi. Questo approcio umile e rispettoso dà la straordinaria opportunità di imparare a ricevere e a dare. Da questa avventura nasce la condivisione - da pari a pari - di esperienze, valori e momenti emozionanti. In questo modo, pur sapendo che non è possibile cambiare il mondo in poche settimane, i nostri volontari impareranno a comprendere più facilmente ciò che accade in ambiti vicini e lontani e nel loro piccolo potranno dare il via al cambiamento.
Da sempre applichiamo le seguenti regole:
“Perché dovrei pagare per fare volontariato?”. Per rispondere a questa domanda, i nostri uffici e i nostri partner locali hanno raccolto diversi dati. Si tratta di una media, non di percentuali valide per ogni Paese. Essa, infatti, varia a seconda della destinazione, del tipo di progetto e dei bisogni locali, che cambiano costantemente. Questa grafica ti darà un’idea della ripartizione dei fondi destinati al progetto.
La durata del viaggio solidale che hai scelto può variare dalle due settimane ai sei mesi, in alcuni casi può essere prolungata. Consigliamo di investire il massimo del tempo a disposizione affinché l’esperienza sia la più arricchente possibile sia per il partecipante sia per la popolazione locale.
Innanzitutto pensa al tipo di aiuto che puoi apportare. Hai esperienze pregresse o no? Hai un talento naturale come il bricolage? Sai esprimerti in gruppo o organizzare attività di animazione? Hai spirito materno? Sei bravo nello sport e sai trasmettere la tua passione ai più piccoli? Rifletti anche sulle tue capacità. Sei in grado di lavorare in un ambiente di lavoro dalle condizioni spartane, far fronte a situazioni sociali difficili, a temperature alte e a un clima umido? Sei disposto a sopportare la fatica fisica? Infine, pensa alla destinazione. Quale ti attira di più, quale cultura vorresti conoscere? Approfittane e scopri un Paese in modo inusuale.
Entrerai nel Paese generalmente con un visto turistico (non con un visto per fare volontariato). Non sarai quindi considerato volontario, stagista, studente o lavoratore. Otterrai il visto prima della partenza o al tuo arrivo nel Paese. WEP ti informerà sulle formalità a cui dovrai adempire.
Il fatto di partecipare a un progetto solidale non vuol dire che ogni esperienza turistica sia da escludere. I nostri partner locali propongono spesso delle attività e può succere che il tuo soggiorno di volontariato si svolga in una regione dove il turismo è sviluppato (spesso un’entrata utile per le popolazioni svantaggiate). Approfittane, ma decidi che cosa vuoi fare in modo responsabile. Pensa all’impatto ecologico o sociale della tua scelta. Sii particolarmente attento alle attività che coinvolgono degli animali, come tour a dorso di un elefante o nuotare con i delfini. Queste attività sono frequentemente proposte senza considerare che gli animali sono costretti a fatica eccessiva e maltrattamenti, oltre al fatto che sono tenuti in cattività. Non sei obbligato a partecipare anche se sono proposte dei partner locali. Allo stesso tempo, non giudicare in modo superficiale e affrettato questi comportamenti: il Paese visitato non gode delle stesse condizioni a cui siamo abituati, motivo per cui la sensibilizzazione ai diritti degli animali può passare in secondo piano rispetto ad altre questioni, per ragioni economiche e culturali. Prima che la popolazione locale si avvicini ad altre forme di reddito ci vuole tempo, e soprattutto educazione. Il primo passo per aiutarli a pensare a queste tematiche è il tuo comportamento. Riflettici, ma ancora una volta: nel rispetto di tutti!
Ora scopri i nostri viaggi solidali e contattaci se hai bisogno di informazioni.