Anno scolastico all’estero: la guida definitiva

Frequentare un trimestre, un semestre o un anno scolastico all’estero e vivere con una famiglia ospitante va oltre il semplice viaggio: ecco tutto quello che ti serve conoscere per cambiare la tua vita.

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Cos’è un anno all’estero? L’opportunità per i ragazzi tra i 14 e 18 anni d’età per passare un periodo di studio in una scuola estera senza perdere l’anno in Italia, ospitati da una famiglia locale e vivendo come uno studente del posto.

Scegliere di farlo è qualcosa capace di avere un grandissimo impatto sulla persona che diventerai in futuro. Il modo in cui ti relazioni alle persone, affronti i problemi di ogni giorno e, semplicemente, vivi il mondo intorno a te possono cambiare radicalmente, se accetterai questa sfida.

Perché studiare in una scuola superiore di un altro paese è prima di tutto una sfida verso sé stessi e, per affrontarla al meglio, è importante conoscere tutti gli aspetti principali di questa esperienza.

Come funziona un anno all’estero?
Come scelgo il paese in cui studiare?
Come posso evitare gli imprevisti?

Le domande che hai in testa possono essere tante, ma niente paura. Sei nel posto giusto per trovare tutte le risposte che ti servono.

Da oggi la guida definitiva sull’anno all’estero è disponibile anche offline!

Capitolo 1

Perché passare un anno scolastico all’estero?

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I motivi per partire per un programma scolastico all’estero

I benefici tratti dal vivere un’avventura come questa possono essere davvero tanti e, soprattutto, personali. Sei tu che deciderai se vivere ogni opportunità che ti si presenta, cosa imparare da ogni giorno vissuto all’estero e cercare tutte le buone ragioni che, di nuovo a casa, ti faranno dire “ne è valsa la pena”.

Ma, se ti stessi chiedendo “Perché dovrei passare un anno all’estero?”, ecco i principali motivi che rendono questa esperienza formativa davvero unica:

  • Aprirsi a un contesto internazionale
    Passare un periodo fuori casa, in giovane età, è una delle esperienze di crescita più importanti. Ma se la si fa sperimentando una cultura diversa, scoprendo un nuovo stile di vita e confrontandosi con persone provenienti da un altro paese, questa diventa capace di aprire infinite nuove possibilità su chi diventeremo.
  • Perfezionare una lingua straniera
    Uno dei vantaggi principali di vivere un periodo all’estero è, naturalmente, il padroneggiare una seconda lingua. Parlare utilizzando il linguaggio locale in ogni contesto e seguire delle lezioni in un liceo estero ti farà familiarizzare con terminologie meno comuni di quelle in cui ti imbatteresti in un normale corso di lingua.
  • Provare la vita di uno studente estero
    Venire in contatto con un sistema scolastico diverso da quello italiano ti permetterà di dare un nuovo significato alla parola scuola. Al rientro in Italia, avere un nuovo metro di misura sull’importanza dell’apprendimento ti aiuterà ad affrontare i tuoi studi in modo più consapevole e, magari, ti aiuterà a scegliere quale sarà la tua Università.
  • Creare legami straordinari
    Quelli che si creano durante un anno all’estero non sono rapporti destinati a finire: porterai sempre con te gli amici e la famiglia ospitante che sono stati capaci di farti sentire a casa anche dall’altra parte del mondo. E, non importa la distanza, rimarranno dei punti di riferimento su cui potrai contare per il resto della tua vita.
  • Investire sul proprio futuro
    Frequentando un periodo scolastico all’estero svilupperai un’attitudine allo studio e imparerai nuove competenze che qui difficilmente troveresti. Questo valorizzerà inestimabilmente il tuo futuro, farà una grossa differenza sul tuo curriculum e ti faciliterà l’ingresso nel mondo del lavoro.
  • Scoprire luoghi fantastici
    Studiare all’estero ti permette di vivere nel paese dei tuoi sogni, andando oltre il semplice turismo: conoscerai la città come le tue tasche, visiterai i luoghi più belli della zona con persone capaci di farti scoprire i segreti locali e vivrai tutte le esperienze straordinarie del posto.
Il motivo più importante per studiare all’estero

Il motivo più importante per studiare all’estero

Come hai visto, chi sceglie di studiare all’estero può trovare le migliori ragioni per farlo. Ma è possibile che la motivazione più forte di tutte sia già dentro di te. È quel desiderio di mettersi alla prova, lasciare la tua comfort zone, superare i tuoi confini e iniziare a diventare la persona che vuoi essere.

Sentire di voler scoprire sé stessi, far venire a galla le proprie qualità nascoste e acquisire maggiore apertura mentale, flessibilità, indipendenza, pensiero critico, creatività e spirito di adattamento. In poche parole, il motivo più importante che hai per voler vivere un’esperienza scolastica all’estero è il desiderio di avvicinarti alla migliore versione possibile di te.

Ostacoli o motivazioni: tu come la vedi?

Vivere in un altro paese, frequentare una scuola superiore diversa dalla propria e cambiare famiglia: per alcuni, questo basterebbe a decretare che un’esperienza scolastica all’estero non fa per loro.

Eppure gli studenti che decidono di passare un periodo di studio all’estero (e i genitori che scelgono di investire sul loro futuro) aumentano ogni anno. Quelle che per qualcuno sono barriere, per altri sono i motivi stessi per compiere un passo verso il resto del mondo.

Come capire se l’anno all’estero fa per te?

Anche se i motivi per voler passare un periodo scolastico all’estero non mancano, è comprensibile che si abbia qualche timore a riguardo. Le incognite di un’esperienza di questa portata portano a galla delle insicurezze.

Questo però non vuol dire necessariamente essere inadatti a un anno all’estero. Affrontare queste incertezze fa parte del percorso di crescita, ed è per questo che è meglio capire subito la propria attitudine verso un programma scolastico in un altro paese.

Per aiutarti a farlo, puoi seguire l’Attitude Trail: il percorso digitale che aiuta a capire se si è pronti a partire e scoprire il mondo.

Credi di essere pronto per studiare all’estero? Ecco una sfida per conoscere la risposta.

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Attitude Trail: l primo passo per superare i tuoi confini
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Capitolo 2

La scuola superiore all’estero

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Entrare in un nuovo mondo

Studiare in un liceo di un altro paese non vuol dire sentirsi un semplice visitatore. Con il tempo, frequentando le lezioni e socializzando con i compagni di corso, ci si inizia a sentire parte di questo nuovo ambiente straordinario.

La scuola è il pilastro principale di un anno all’estero. I sistemi scolastici possono cambiare di molto da paese a paese e di conseguenza anche le proposte didattiche, culturali e sportive a cui partecipare. Il contesto ideale per chi vuole provare nuove attività.

Le principali differenze con la scuola italiana

Qualunque sia la destinazione scelta, ti sembrerà di essere in un nuovo mondo. Questo non vuol dire che la tua nuova scuola sarà migliore o peggiore di quella che conosci già: sarà, semplicemente, diversa. A modo suo, ogni scuola è una palestra di idee, e avrai a che fare con nuove materie e argomenti, sperimentando metodologie didattiche diverse da quelle a cui la scuola italiana ti ha fatto abituare. Ma se stai ancora leggendo probabilmente è proprio quello che cerchi.

Tuttavia, per farti un’idea di come può cambiare il modello scolastico al di fuori dall’Italia, ecco le principali differenze tra scuola italiana ed estera:

Anno all'estero: la differenza tra scuola italiana e all'estero

Scegliere le materie da studiare all’estero

Nei sistemi scolastici che lo permettono, potrai comporre il tuo piano di studi scegliendo tra le materie disponibili. Effettuerai la scelta al tuo arrivo e la scuola ti supporterà grazie alla figura di un tutor dedicato a spiegarti le opzioni a tua disposizione.

Non aspettarti le stesse materie che troveresti in Italia: alcune potrebbero essere presenti solo nel paese scelto. Per vivere a pieno la tua esperienza all’estero, l’ideale sarebbe selezionare le materie che più ti incuriosiscono e che in Italia non potresti trovare, più alcune vicine al tuo percorso scolastico italiano per facilitare il tuo futuro reinserimento.

La scuola si svolge dal lunedì al venerdì, l’orario può variare da paese a paese, ma generalmente va dalle 8.00 alle 15.00. Alcuni sistemi scolastici, specialmente quello americano, terminate le lezioni propongono numerose attività extracurricolari come teatro, sport, e public speaking. Frequentarle è il modo migliore per arricchire ancora di più il tuo bagaglio culturale, socializzare e vivere fino in fondo l’esperienza scolastica estera.

“Ho scelto le materie sulla base di quelle che frequentavo in Italia, più alcune mai affrontate, come storia americana, fotografia e letterature inglese. Ho pensato fosse importante mantenere una continuità con il programma italiano, ma anche provare materie che altrimenti non avrei avuto la possibilità di studiare.”

Allegra, anno scolastico negli USA

Ottenere il diploma all’estero

Per alcuni, sognare un anno all’estero vuol dire anche sognare di diplomarsi in un altro paese. Nella scelta della destinazione, è possibile individuare un liceo che conceda il diploma agli studenti esteri, ma generalmente questo dipenderà dai regolamenti della scuola e dal rendimento degli studi. Ottenere la graduation non è quindi una garanzia.

Inoltre, ricorda che alcune Università permettono a chi ottiene il diploma negli Stati Uniti di iscriversi al primo anno solo se il titolo è stato conseguito con frequenza di almeno due anni di scuola superiore statunitense.

Perché si sente parlare di quarto anno all'estero?

Spesso si sente parlare di quarto anno all’estero proprio perché l’anno della scuola superiore scelto il più delle volte per frequentare gli studi all’estero è proprio il quarto, ma è possibile vivere questa esperienza durante il terzo anno, o tra il quarto e il quinto. Generalmente gli studenti preferiscono il quarto anno così da potersi poi concentrare sull’esame di maturità durante il quinto.

Il rientro nella scuola italiana

Una volta finito il periodo di studio all’estero, tornare nella propria classe italiana non è un problema. L’anno all’estero è approvato dal MIUR, ovvero il Ministero dell’Istruzione, che spinge gli istituti a incentivare le esperienze di studio in altri paesi.

Quindi, anche se le scuole italiane hanno ampia autonomia nello stabilire le modalità di riammissione di uno studente dopo un periodo all’estero, gran parte di queste non rende troppo difficile il reinserimento degli studenti. Una volta tornati, la scuola italiana valuterà i risultati raggiunti in quella straniera e, sulla base della pagella ottenuta all’estero, deciderà la modalità di verifica per la riammissione e quali materie bisognerà recuperare per poter frequentare l’anno o il semestre scolastico successivo.

In ogni caso, riprendere gli studi una volta tornati si dimostra più semplice del previsto. Spesso l’esperienza vissuta all’estero porta benefici maggiori rispetto agli sforzi da fare per recuperare, e gli studenti riprendono i giusti ritmi di studio anche conseguendo risultati migliori che in precedenza.

anno all'estero: voto di maturità

Mantenersi in contatto con la scuola italiana

È importante coinvolgere la propria scuola italiana anche prima e durante un’esperienza all’estero. La scelta deve essere preventivamente discussa e concordata con i docenti, che analizzeranno i punti di forza e fragilità dello studente e indicheranno le attività didattiche da svolgere precedentemente alla partenza e nel corso del programma.

Anche mentre si frequenta l’anno all’estero, non bisogna mai dimenticare di essere uno studente italiano, e i contatti con la scuola italiana non devono essere interrotti. Per farlo, è consigliabile aggiornare un professore di riferimento, anche in maniera informale, sulle materie che si stanno frequentando e chiedendo aggiornamenti sul programma italiano.

Si può lavorare e studiare all'estero?

Se il tuo obiettivo è arricchire la tua formazione all’estero con competenze professionali che ti serviranno nel mondo del lavoro, puoi avvalerti dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, ex Alternanza Scuola-Lavoro).

Scopri di più sui PCTO

Capitolo 3

La famiglia ospitante e i nuovi amici

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Più che un ospite, parte della famiglia

Insieme alla scuola, la famiglia ospitante è ciò che caratterizza di più un periodo di studi all’estero. Essere ospitati non significa essere in un albergo: la decisione di accogliere nella propria vita uno studente proveniente da tutt’altra parte del mondo è segno di grande altruismo, quindi non bisogna dare per scontata l’opportunità offerta.

Questo vuol dire partecipare attivamente alla vita domestica, condividere i piccoli momenti quotidiani e i grandi avvenimenti, superare le differenze culturali e creare un rapporto di fiducia. Aprendo le porte della propria casa, anche la host family cerca un’esperienza di scambio, che possa instaurare un legame profondo e in grado di dare allo studente tutto il supporto necessario.

“Ho provato una grande gioia nel momento in cui la mia host family è venuta a prendermi in aeroporto. Mi hanno accolto con un grande cartellone con su scritto “Benvenuto Francy”. Siamo partiti con il piede giusto! Un consiglio: aiutate in casa e la casa aiuterà voi!”

Francesco, semestre negli USA

La selezione della famiglia ospitante

Uno dei vantaggi di partire per un anno all’estero con il supporto di un’agenzia è quello di sapere che la propria famiglia ospitante è stata attentamente selezionata sulla base delle sue motivazioni e di una verifica di un coordinatore locale che ne incontrerà i membri, controllerà le loro fedine penali e che la loro casa sia adeguata ad ospitare uno studente.

Quando una famiglia risponde a tutti i requisiti per ospitare, diventa una host family e può scegliere, con l’aiuto del coordinatore locale, lo studente da accogliere in casa propria, che verrà così iscritto alla scuola di quel distretto di residenza.

“La famiglia si trova sempre?”
Dal calo dell’emergenza pandemica e dalla conseguente riapertura dei confini, questa è la domanda che si sente più spesso. Perché nel post-pandemia è diventato più difficoltoso trovare qualcuno disposto ad aprire le porte di casa a un exchange student?

  • Il modo di lavorare è mutato ed è in continua evoluzione. Telelavoro, smart working e lavoro agile sono sempre di più parte della società e hanno reso necessaria una diversa organizzazione degli spazi di casa. L’abbiamo vissuto tutti in prima persona, rivalutando il lusso di avere a disposizione un piccolo spazio privato tra le mura domestiche. Lo stesso è successo alle nostre famiglie ospitanti che oggi hanno spesso bisogno di riadattare l’eventuale “stanza degli ospiti” ad ufficio per il lavoro da remoto. Ne consegue una minore disponibilità ad accogliere uno studente o una studentessa internazionali.
  • Il costo della vita è aumentato molto e in poco tempo. Per quanto l’esperienza sia basata su presupposti diversi dal “mantenere” una persona in più – come lo scambio culturale ed educativo – è sicuramente un fattore da considerare. 
  • Nel continuo mutare del tempo in cui viviamo, le persone si ritrovano a compiere azioni di solidarietà verso le popolazioni afflitte dalle guerre e ai profughi che cercano di ricostruirsi una vita altrove. Le famiglie che hanno già vissuto l’esperienza dell’ospitalità con studenti internazionali sanno bene quale sia il significato di accogliere un nuovo arrivato, indipendentemente dalle ragioni che portano alla partenza.

Non solo le famiglie. Anche le scuole abituate ad inserire gli studenti internazionali nelle proprie comunità escono con fatica dalle difficoltà che l’emergenza sanitaria ha comportato. L’organizzazione e la gestione di una nuova didattica hanno messo alla prova il personale e hanno spesso spinto i dirigenti a preferire, dove possibile, un approccio più conservativo che innovativo. 

Dalla pandemia è più difficile trovare famiglie ospitanti disponibili ad accogliere studenti internazionali, questo è certo. Il processo di selezione è sempre stato lungo ed elaborato, tanto per l’agenzia quanto per la famiglia, e non è mai stato raro che l’abbinamento venisse comunicato fino a pochi giorni prima della partenza. Il fenomeno è in aumento ma non deve scoraggiare: il ruolo dell’agenzia è proprio quello di superare questi ostacoli e permettere a tutti gli studenti di partire per l’esperienza che cambierà la loro vita.

I diversi tipi di famiglia ospitante

Così come per quelle italiane, la composizione di una host family può essere davvero eterogenea: con uno o due genitori, giovani o meno, con o senza figli, di differente religione, etnia o estrazione sociale dalla tua… Questi non sono ostacoli, ma l’occasione per vivere un’esperienza di crescita. Un anno all’estero significa crescere e questo comporta la necessità di uscire dalla tua zona di comfort!

In ogni caso, le host family saranno sempre perfettamente integrate nella società e potranno cercare di coinvolgerti nelle diverse attività familiari a seconda dei loro interessi, proponendo di andare a vedere delle partite dello sport nazionale, di fare un barbecue, ecc… In alcune realtà l’aspetto religioso si interseca in modo intenso con la vita sociale della comunità, quindi famiglia ospitante potrebbe invitarti a di partecipare a delle funzioni religiose, non per cercare di convertirti, ma solo per condividere un momento importante con te.

Anno all'estero: etnie statunitensi

Alcune famiglie possono aver già ospitato studenti exchange, mentre altre sono alla loro prima esperienza. Inoltre è possibile che alcune famiglie ospitino più studenti stranieri contemporaneamente ma sempre di diversa nazionalità, e in tal caso è facile che condividano la stanza.

Devi anche ricordare che la famiglia ospitante non è tenuta a farti viaggiare. Tuttavia, spesso ha grande piacere di condividere le bellezze o le particolarità del proprio territorio, proponendo di visitare insieme i punti d’interesse vicini o anche in altre zone del paese.

Creare un legame che duri negli anni

Vivere sotto lo stesso tetto non significa automaticamente diventare una famiglia. Partendo senza preconcetti, avrai l’occasione di farti conoscere per chi sei realmente e coltivare il rapporto con la host family evitando attriti, imparando a cercare il compromesso, adattandoti e sviluppando un rapporto di rispetto reciproco: è così che riuscirai a creare un legame che durerà nel tempo. La chiave del successo del tuo programma all’estero è principalmente nelle tue mani.

I consigli per instaurare un legame vincente con la famiglia ospitante:

Non fare osservazioni critiche sul loro comportamento ma cerca un confronto costruttivo.

Programma con anticipo le tue attività, così da poterti organizzare con loro in caso di necessità.

Segui le regole che ti danno: loro conoscono il posto e sanno cosa è sicuro per te e cosa non lo è.

Aprirti il più possibile con loro: la comunicazione è il segreto per una relazione di valore.

Dai il tuo contributo in casa, prendendo l’iniziativa e aiutando nelle faccende domestiche.

Non pensare che la famiglia ospitante sia perfetta: avrà delle qualità e dei difetti, come tutti gli esseri umani.

Chiedi il loro consenso per le attività svolte nel tempo libero e informali sui tuoi spostamenti.

“Non è facile vivere con persone estranee e si devono fare degli sforzi per adattarsi ad una cultura diversa, tuttavia i vostri sforzi verranno ricompensati quando vi sveglierete una mattina e improvvisamente vi sentirete a casa vostra, non più ospiti o stranieri, ma parte di una famiglia con la quale si sono creati dei legami fortissimi.”

Valeria, anno scolastico negli USA

Andare oltre la famiglia ospitante e fare nuove amicizie

Un’altra bella sfida che offre un programma scolastico all’estero è quella di cercare nuovi legami al di fuori della host family, senza però trascurarla.
Stringi nuove amicizie, sii aperto al confronto e frequenta le attività extrascolastiche proposte dalla tua scuola estera.

Iniziando a vivere parte del tuo tempo libero fuori casa, incontrerai persone interessanti capaci di farti crescere, darti nuovi stimoli, sostenerti nei momenti difficili, farti vivere una nuova cultura e… farti sentire a casa.

In un anno all’estero possono esserci esperienze negative?

Bisogna essere preparati all’eventualità che l’abbinamento studente-famiglia possa non funzionare: studiare all’estero è una sfida anche per questo. Se sceglierai di partire con un’agenzia, sarà più facile affrontare imprevisti e trovare soluzioni a situazioni spiacevoli.

La maggior parte dei programmi scolastici prevedono l’aiuto di un coordinatore locale con cui sarà possibile cambiare famiglia, ma questa deve essere considerata come l’ultima soluzione disponibile. Spesso è preferibile cercare insieme alla tua famiglia ospitante i motivi di un problema e lavorare a una soluzione che permetta di affrontare le esperienze negative e concludere l’anno all’estero con serenità. Cambiare famiglia ospitante potrebbe voler dire cambiare anche scuola e località, quindi è un’opzione da considerare solo in mancanza di alternative, tenendo presente un bilancio tra costi e benefici.

Rimanere in contatto con la tua famiglia e amici italiani

Durante il tuo anno all’estero dovrai fare degli aggiornamenti periodici con la tua famiglia italiana, ad esempio attraverso videochiamate, in modo che sappiano sempre che tutto stia procedendo bene. Tuttavia, devi tenere presente che è meglio non esagerare con i contatti con i tuoi genitori o gli amici italiani: in questo modo ti sarà più facile evitare attacchi di nostalgia e concentrarti sulle esperienze straordinarie che vivrai in quei mesi invece che su ciò che ti sei lasciato alle spalle.

È consigliabile quindi sentirli non più di una volta alla settimana, magari nel weekend, quando è più facile trovare un momento libero e comodo per tutti, tenendo a mente anche il possibile diverso fuso orario.

Essere ospitati vuol dire dover ospitare?

Se ti stai chiedendo se partire per un anno all’estero comporta il dover ospitare uno studente exchange anche per la tua famiglia, la risposta è no. È importante che una famiglia ospiti solo quando lo vuole davvero, senza sentirsi obbligata.

Ma, se la tua famiglia volesse rendersi disponibile per accogliere uno studente straniero e vivere, a loro modo, un’esperienza di scambio culturale, questa opzione è certamente possibile ed esistono programmi dedicati a questo.

Capitolo 4

Scegliere il programma scolastico all’estero

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È importante scegliere l’esperienza adatta a te

Ogni esperienza di studio all’estero è unica. Gli elementi che rendono una diversa dall’altra sono moltissimi, da quelli più importanti come la famiglia e la scuola a quelli piccoli, come gli avvenimenti di ogni giorno. Sulla maggior parte di questi non avrai controllo: quello che renderà questa avventura irripetibile è il modo in cui reagirai alle occasioni e alle sfide quotidiane.

Hai però due scelte importanti da fare prima di partire, che determineranno in modo sostanziale il tuo programma scolastico all’estero e sulle quali hai piena padronanza: la durata e la destinazione. Ecco quello che devi sapere per poter stabilire la tua preferenza.

Trimestre, semestre o anno scolastico all’estero?

Anche se l’espressione comunemente usata per riferirsi a un programma scolastico all’estero è “anno all’estero”, non devi preoccuparti: avrai la possibilità di scegliere se frequentare un trimestre, un semestre o un anno scolastico. Ovviamente il modo in cui vivrai la tua esperienza varierà sulla base di questa scelta.

Il trimestre all'estero

TRIMESTRE ALL’ESTERO

Se preferisci perdere pochi mesi di scuola Italiana. Alcuni trimestri, come quello in Australia e Nuova Zelanda, si sovrappongono al calendario italiano di poche settimane.

semestre all'estero

SEMESTRE ALL’ESTERO

Se preferisci considerare un’esperienza solo estiva o invernale. Inoltre, nel secondo caso avrai il resto dell’estate per recuperare il programma italiano e un reinserimento facilitato.

l'anno all'estero

ANNO ALL’ESTERO

Se preferisci vivere a pieno l’esperienza di un programma scolastico all’estero. Assisterai alle diverse festività e avvenimenti scolastici legati alla tua destinazione.

A seconda del programma e della destinazione che sceglierai, potrebbe esserci la possibilità di estendere la tua permanenza, se la scuola e la famiglia ospitante sono d’accordo. In genere però il costo del programma originale più quello del prolungamento è più elevato rispetto all’aver optato subito per una durata completa, quindi rifletti bene su quanto vorresti durasse la tua avventura all’estero.

Scegliere la giusta destinazione

Probabilmente, se stai fantasticando sulla possibilità di partire per studiare in una scuola superiore all’estero, avrai già in mente il paese in cui ti piacerebbe vivere. Magari ti immagini mentre giri per i corridoi di una tipica high school americana, o segui le lezioni in UK con una tipica uniforme scolastica inglese, o su una spiaggia australiana con i tuoi nuovi amici.

Non c’è niente di male nell’essere innamorati dell’idea di vivere i propri mesi all’estero in uno specifico paese, ma per essere certi di scegliere l’esperienza più adatta è importante prendere in considerazione tutte le opzioni possibili. Qui trovi una panoramica sulle principali mete per un anno all’estero: cerca di valutare obiettivamente cosa potrà offrirti ognuna di esse, scegliendo anche delle destinazioni alternative alla tua preferita.

Ecco le principali mete per un anno all’estero, scopri cosa caratterizza ogni paese e sistema scolastico:

Scegliere di partire con un’agenzia specializzata

Come hai visto, scegliendo di partire per un anno all’estero gli aspetti da considerare non sono pochi. Per orientarsi tra le diverse possibilità, scegliere la formula più adatta a te e avere maggiori possibilità di evitare inconvenienti, la maggior parte dei ragazzi che sceglie di partire lo fa attraverso un’agenzia specializzata.

I vantaggi ottenuti sono molti rispetto al partire per un anno all’estero senza agenzia, come l’assistenza durante tutte le fasi del programma, una sua maggiore personalizzazione, gli eventi dedicati alla preparazione pratica ed emotiva e la risoluzione facilitata delle diverse problematiche. È un costo aggiuntivo da considerare, ma capace di fare la differenza in un’esperienza all’estero.

Capitolo 5

Iscriversi a un anno all’estero

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I passi da fare per studiare all’estero

Potrà ormai esserti facile immaginarti mentre studi materie che mai avresti affrontato qui in Italia, fai colazione insieme alla famiglia ospitante o ti confronti con i diversi punti di vista dei tuoi nuovi amici. Ma qual è il percorso da affrontare per arrivarci?

Partendo con un’agenzia, queste sono le tappe da seguire per trasformare il sogno in realtà.

1

L’INCONTRO INFORMATIVO

Gli incontri informativi sono un’occasione gratuita e senza impegno per confrontarti con un professionista specializzato che ti darà tutte le risposte che cerchi, e possono essere tenuti anche attraverso Skype o in eventi dedicati.
2

L’ISCRIZIONE

Riceverai le istruzioni per la compilazione online del tuo dossier di presentazione, una parte importantissima della preparazione al programma che costituisce il tuo biglietto da visita per la famiglia ospitante e la scuola.
3

LA PREPARAZIONE ALLA PARTENZA

Prima di partire ripercorrerai gli aspetti fondamentali del tuo programma. Anche i tuoi genitori saranno informati su come vivere con consapevolezza il tuo periodo all’estero.
4

LA PARTENZA

Le partenze avvengono tra giugno e settembre, o tra dicembre e febbraio nel caso tu abbia scelto di frequentare solo il secondo semestre. La tua avventura ha inizio!
5

IL RIENTRO

Dopo il tuo ritorno, ricomincerai a frequentare la scuola italiana e ritroverai i tuoi compagni di classe. Potrai affrontare aspetti come la riammissione a scuola, lo shock culturale inverso, la certificazione ai fini PCTO e il proseguimento degli studi all’estero.

I documenti necessari per un anno all’estero

Se si vuole frequentare un programma all’estero, è importante sapere quali documenti procurarsi prima di partire. Questi possono cambiare a seconda della destinazione e per chi sceglie di partire senza il supporto di un’agenzia specializzata è sempre consigliabile consultare l’ambasciata del paese scelto. Generalmente però, quelli più importanti sono:

  • Passaporto valido almeno 6 mesi dalla data di rientro in Italia o, per i paesi europei, carta d’identità in corso di validità;
  • Visto per motivi di studio per i paesi extra-UE;
  • Per il Regno Unito: iscrizione al sistema sanitario e previdenziale locale;
  • Certificato vaccinale;
  • Copia dell’ultima pagella tradotta in inglese.

Per chi lo merita: le borse di studio

Se possiedi i giusti requisiti, partire per un anno all’estero diventa più facile. Alcune agenzie offrono infatti agli studenti più brillanti l’opportunità di accedere a borse di studio che riducono la quota d’iscrizione, in modo da agevolare la partecipazione al programma scolastico all’estero.

I criteri di assegnazione possono variare di caso in caso, ma gli elementi presi in considerazione spesso sono:

  • L’esito del colloquio di idoneità, in cui vengono valutate la motivazione e la predisposizione degli studenti;
  • Il reddito della tua famiglia;
  • I voti dei precedenti due anni scolastici;
  • Accuratezza nella compilazione del proprio dossier personale;
  • Competenza linguistica;
  • La lettera motivazionale che accompagna la candidatura.

La tua famiglia lavora come dipendente pubblico?

I figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione hanno un’ulteriore agevolazione: il programma ITACA è un bando INPS che prevede l’assegnazione di borse di studio parziali o totali agli studenti idonei.

Scopri di più sul programma ITACA

Capitolo 6

Prepararsi a studiare all’estero

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Essere pronti ai momenti difficili

Quando ripensi a una vacanza che hai fatto, probabilmente sono pochi i momenti problematici che ti tornano in mente. Ma vivendo lontano da casa per diversi mesi, è normale che vengano a mancare i punti di riferimento nell’ambiente circostante e nella relazione con le persone: è quello che viene definito shock culturale.

Ognuno di noi può avere aspettative diverse su quali saranno le proprie fasi emotive, perché ogni programma all’estero è un’esperienza vissuta in modo diverso, ma è facile che queste seguano uno schema simile: la curva di adattamento. Sapere che queste sono solo fasi in cui è comune imbattersi e che si possono superare sarà la chiave per tornare a vivere al più presto una delle esperienze più belle della propria vita.

anno all'estero: curva di adattamento

Le fasi della curva di adattamento

  • Shock culturale
    Dopo l’entusiasmo dei primi giorni, si inizia a sentire nostalgia di casa o diventa difficile accettare aspetti della nuova cultura, e capita di reagire evitando il contatto con le altre persone.
  • Adattamento superficiale
    Superato il primo shock ci si inizia ad abituare alla nuova vita e ai nuovi ritmi. La nostalgia si sente sempre meno e si stringono le prime amicizie, mentre la barriera linguistica si fa sempre più sottile.
  • Frustrazione
    Mese dopo mese la routine si consolida e le attività svolte non sono più una novità. Sembra, apparentemente, che non ci siano più cose da scoprire e si potrebbe tornare a sentire la mancanza della propria famiglia, soprattutto per chi sta affrontando un intero anno all’estero.
  • Adattamento reale
    Inizia la parte più bella del soggiorno. Si riprende fiducia sull’esperienza che si sta affrontando e si cerca di vivere a pieno le opportunità che ci presenta, mentre i rapporti con le persone diventano veri legami affettivi.
  • Agitazione per il ritorno
    Mentre la data del rientro in Italia si avvicina, si entra in una fase di inquietudine in cui si realizza che si sta per lasciare la propria vita all’estero e che bisognerà separarsi dalla famiglia ospitante e dagli amici.
  • Shock culturale inverso
    Rientrati in Italia, se da una parte si è contenti di rivedere famiglia e amici, dall’altra ci si sente tristi per aver dovuto lasciare tutto quello che si è costruito all’estero. Un senso di frustrazione potrebbe impedirci di condividere con i vecchi amici e la propria famiglia l’entusiasmo per la splendida esperienza vissuta.
  • Risoluzione
    Con il passare del tempo ci si adatta nuovamente alla vita in Italia e si impara a trovare un equilibrio tra nuove e vecchie abitudini, metabolizzando la lunga permanenza all’estero come una straordinaria esperienza che ci ha resi più forti e maturi per affrontare il futuro.

Come superare lo shock culturale

Adesso sai che affrontare momenti difficili durante programma scolastico all’estero, in cui ci si sente disorientati, demoralizzati e ansiosi di tornare indietro, è assolutamente normale.
In questi casi, non bisogna lasciarsi sopraffare da questi stati d’animo negativi. Per superare il forte senso di disorientamento e adattarsi al nuovo ambiente culturale basta buttarsi a capofitto nella vita della famiglia ospitante e della scuola. La cosa migliore da fare è partire senza aspettative e con un’apertura mentale che permetta di accogliere ciò che è nuovo e diverso.

Non restare mai senza far niente e immergiti in nuove attività, senza preconcetti. È anche molto utile evitare di confrontare la propria esperienza con quella degli altri basandosi su quanto si vede sui social e limitare i contatti con la famiglia italiana. Inoltre, ricorda che lo shock culturale non è una regola: alcuni ragazzi saltano questa fase e riescono a vivere in maniera più serena il periodo di iniziale adattamento, entusiasti per le molte novità.

Attraverso l’Attitude Trail puoi prepararti alla tua esperienza all’estero.

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“Parti senza avere paura e goditi questi mesi al massimo, perché un’esperienza del genere non torna più. Anche i momenti brutti (perché ci sono), quelli che sul momento possono sembrare insuperabili, vanno affrontati a testa alta pensando che un giorno, magari a distanza di anni, si ripenserà a quel momento con un sorriso sulle labbra, soddisfatti di come abbiamo superato quella situazione.”

Laura, semestre in Australia

Qualche consiglio per affrontare gli imprevisti

Quando ti imbatterai in qualche problematica, ricordati sempre di non lasciarti scoraggiare. Il più delle volte, i momenti difficili possono essere superati in autonomia, analizzando la situazione e individuando l’origine del problema, seguendo questi passi:

01
IDENTIFICARE IL PROBLEMA

Tutti i tipi di problemi, anche quelli più piccoli, vanno affrontati o la situazione potrebbe peggiorare. Tralasciare un problema vuole dire aggravarlo, parlarne vuole dire risolverlo e superarlo.

02
TROVARNE LA CAUSA

Se il tuo malessere deriva da uno stato emotivo, evita di affrontarlo da solo e se ha avuto origine da un fatto oggettivo, cerca di capire se la causa è stata un tuo comportamento o altrui.

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COMUNICARE IL PROBLEMA

Evita che una situazione si cristallizzi: una condizione di prolungato e crescente disagio, per quanto la causa originaria non sia imputabile a te, diventa anche una tua responsabilità.

Gli ultimi consigli da ricordare

  • Nel preparare la valigia, ricordati che non riuscirai a portare con te proprio tutto il necessario, ma che potrai comprare dei vestiti sul posto. Porta nel bagaglio a mano un cambio e i prodotti da toilette essenziali, nel caso si verificassero problemi con il bagaglio da stiva;
  • I tuoi genitori ospitanti saranno il primo veicolo di socializzazione: ti presenteranno alla loro famiglia, ai loro vicini, ai loro amici. Non trascurare nessuna di queste relazioni perché saranno tutte importanti per la tua integrazione. Più persone frequenterai, più avrai occasioni di scoprire altri interessi e fare nuove attività;
  • In alcuni casi dovrai fare tu il primo passo per presentarti: i ragazzi che incontrerai in classe si conoscono già e integrarsi fa parte della sfida. Però, avendo pazienza e cercando di partecipare il più possibile alle attività extrascolastiche, anche diverse dai tuoi attuali interessi, ti sarà più facile stare a contatto con dei coetanei e stringere nuove amicizie;
  • Nella tua zona, se non nella stessa scuola, ci potranno essere altri studenti italiani. Da una parte sarà naturale avvicinarsi a loro perché condividono la tua stessa situazione e le stesse difficoltà, ma dall’altra questo non ti permetterà di immergerti nella realtà locale;
  • Il metodo più comodo per la gestione del denaro è l’utilizzo di una carta prepagata. I tuoi genitori potranno ricaricarla secondo le necessità e monitorare da remoto i prelievi effettuati. Partire con due carte legate a circuiti diversi (ad esempio Visa e Mastercard) è anche meglio: in questo modo, in caso di smarrimento o furto, ne avresti a disposizione subito un’altra senza dover attendere quella nuova;
  • Non criticare il paese che ti accoglie, le sue tradizioni e le abitudini delle persone che ti ospitano. Impegnati a non giudicare, ma osservare e accettare le differenze senza pregiudizi!

Studiare all’estero: un’esperienza sempre diversa

Adesso conosci gli argomenti principali su un anno all’estero. È vero, gli aspetti che lo caratterizzano sono ancora tanti (ed è normale che tu abbia ancora qualche dubbio), ma questi sono quelli che accomunano la maggior parte dei programmi scolastici all’estero.

Questi sono i consigli validi per tutte le persone che scelgono di partire, ma ricorda che la tua esperienza diventerà unica, se deciderai di viverla da protagonista. A renderla personale sarà il tuo carattere, la destinazione selezionata, la scuola e la famiglia a cui ti unirai e, soprattutto, il modo in cui affronterai le situazioni di ogni giorno: siano esse nuove opportunità o nuove sfide.

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