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Quali sono gli oggetti più interessanti dell’artigianato del Guatemala? E quali sono i mercati del Paese assolutamente da visitare? Ecco una guida pratica con consigli utili su dove fare shopping in Guatemala.

Una delle prime cose che viene in mente pensando al Guatemala sono i vivaci colori delle stoffe, a righe o con motivi geometrici, decorate con fiori o scene di vita quotidiana. L’arte della tessitura non è però l’unico settore in cui si esprime al meglio la creatività degli artigiani locali. Cesti in vimini, ceramiche variopinte, sculture in legno, oggetti in pelle, dipinti e gioielli: un viaggio in Guatemala non può non prevedere visite a mercati e laboratori artigiani.

L’artigianato tipico del Guatemala

Ecco che cosa portarsi a casa da un viaggio in Guatemala. I migliori souvenir sono senza dubbio i prodotti locali, preferibilmente di artigianato.

Guatemala, sinonimo di stoffe variopinte

La massima espressione dell’arte della tessitura a mano guatemalteca è senza dubbio il costume tradizionale maya. Gli huipiles – vestiti femminili costituiti da gonna, cintura, camicetta e copricapo – sono riccamente decorati con figure di esseri umani, animali, alberi e creature della mitologia locale. Ogni villaggio ha il suo modello, il suo stile e i suoi colori; talvolta le stoffe riportano addirittura dei simboli che parlano dell’estrazione sociale e dello stato civile di chi le indossa.

Raffinati ricami e fili dalle tonalità accese trasformano gli abiti in vere e proprie opere d’arte. Per la loro realizzazione, infatti, è necessario essere abili artigiani: bisogna saper filare a mano, colorare il filo ottenuto con tinture naturali e usare con destrezza un particolare telaio a tensione. Una tecnica che si tramanda da generazioni ma che rischia di essere soppiantata dalla più veloce lavorazione a macchina. Il modo migliore per contrastare questa tendenza è acquistare i tessuti presso cooperative o produttori locali. Se ritenete troppo impegnativo l’acquisto di un abito tipico, potete optare per un copriletto, una tovaglia o una semplice sciarpa.

Guatemala, arte pittorica dai colori vivaci

La pittura a olio tz’utujil viene praticata soprattutto nei villaggi maya che sorgono sulle sponde del Lago Atitlán come San Pedro La Laguna, San Juan La Laguna e Santiago Atitlán, perlopiù da uomini ma anche da alcune donne. Nonostante la produzione abbia abbassato il suo livello per soddisfare la richiesta dei turisti, quest’arte si tramanda da generazioni di padre in figlio. La famiglia Gonzales ha dato il via a questo particolare stile. Si narra che il capostipite fosse un paracadutista che vedendo spesso il mondo dall’alto adottò tale angolazione (detta “vista a volo d’uccello”), mentre il fratello scelse quella dal basso, simulando la prospettiva di una formica.

I quadri tz’utujil sono caratterizzati da tonalità vivaci, luci intense, dettagli raffinati e tratti che ricordano lo stile primitivista. Spesso rappresentano scene di vita quotidiana come i mercati indigeni o donne al telaio, paesaggi rurali e riti legati alla tradizione.

Le maschere in legno con fantasie geometriche

Usate ancora oggi nelle cerimonie locali, le maschere in legno sono spesso indossate dai ballerini durante le danze popolari. Raffigurano perlopiù musi di animali come leopardi, tigri, gatti e uccelli, oltre a figure mitologiche come i diavoli e volti dalle sembianze umane.

I colori sgargianti, le fantasie geometriche e la cura con cui sono realizzate ne fanno dei pezzi unici, tutti da collezionare. Vedere gli artigiani all’opera nei loro laboratori invoglia ad acquistare questi originali manufatti direttamente dai produttori: un souvenir insolito da appendere in casa.

Varietà di giada: quale scegliere?

Verde, lilla, gialla, rosa, bianca o nera? Difficile scegliere tra le numerose varietà di giada esistenti. Tuttavia, la maggior difficoltà sta nel riconoscere se le pietre siano o meno originali. Addirittura i maya, che ne facevano ampio uso per la realizzazione di monili e bracciali, non sempre distinguevano i pezzi autentici.

Per assicurarsi un gioiello in vera giada bisogna quindi valutare la trasparenza e la purezza della pietra, l’intensità del colore e la presenza o meno di imperfezioni. Per garantirsi un prodotto di qualità si può chiedere al venditore di incidere con una punta la superficie del prezioso che si intende acquistare: se non si graffia state facendo un affare.

La terra del caffè aromatico

Non è un pezzo di artigianato, siamo d’accordo, ma è senza dubbio un ottimo souvenir da mettere in valigia. Visitare una torrefazione o una piantagione di caffè è il modo migliore per acquistare prodotti di qualità imparando allo stesso tempo ciò che sta dietro alla lavorazione del chicco. Il processo che porta alla realizzazione di una delle bevande più apprezzate al mondo prevede diversi passaggi: la raccolta al momento giusto, il lavaggio dei chicchi, l’asciugatura, la fermentazione, l’essiccazione e la tostatura. Insomma, un lavoro altamente specializzato.

Ricordate che se preferite un caffè dal gusto più acido dovete fare acquisti nelle torrefazioni che si trovano ad alta quota, come quelle di Huehuetenango o Cobán; se desiderate invece un grado di acidità medio potete recarvi ad Antigua o in un’azienda sul Lago Atitlán, mentre se amate gusti più delicati dovete prediligere le zone a bassa quota, come ad esempio El Petén.

Guatemala: shopping nei mercati locali

I luoghi migliori per fare shopping in Guatemala sono i mercati indigeni. L’unica accortezza da seguire? Contrattare. In genere il primo prezzo proposto dal venditore è almeno il doppio di quello che pagherete. L’accordo si trova quando si raggiunge la cifra che fa felici entrambi.

Il mercato di Chichicastenango è forse il più caratteristico del Guatemala. I commercianti dei villaggi circostanti iniziano a montare le bancarelle la sera prima o all’alba. Sulla gradinata della chiesa quattrocentesca di Santo Tomás si sistemano i rivenditori di fiori, nella piazza prospiciente pullulano invece bancarelle con ogni tipo di mercanzia: maschere di legno, tessuti, vestiti, giocattoli, amache, coltelli e gioielli, tappeti, arazzi e ceramiche. Un quadro variopinto in cui trascorrere un’intera mattinata. Per il pranzo bisogna recarsi nella zona in cui si vendono i prodotti alimentari: i colori della frutta e della verdura, dei legumi e delle spezie, e soprattutto il profumo di tortillas e zuppe di fagioli neri, intingoli di pollo o di maiale vi conquisteranno.

Per chi desidera un contesto più rilassante per fare shopping una valida alternativa è il più piccolo mercato di Panajachhel.

Una delle destinazioni immancabili di un viaggio in Guatemala è Antigua, anche perché dispone di una serie di mercati specializzati perfetti per fare shopping. C’è il Mercato Central, un caotico e coloratissimo spazio in cui si radunano i produttori dei villaggi vicini, il Mercado de Artesanías, che propone una ricca scelta di artigianato locale di qualità media, e infine il Mercado del Carmen conosciuto per le stoffe, le ceramiche e gli oggetti in giada. Ad Antigua sono inoltre numerosi i negozi specializzati in abiti maya delle diverse regioni, maschere e legno intagliato, giada e caffè.

La capitale è pur sempre la capitale e l’offerta che propone Ciudad de Guatemala non può che essere ampia, soprattutto per i turisti. Se prima del terribile terremoto del 1976 il Mercado Central era frequentato soprattutto dai locali, oggi è la meta preferita dei visitatori stranieri che intendono comprare oggetti di artigianato in metallo, ceramica, terracotta, legno e tessuto, prima di concedersi una pausa ristoratrice al mercato alimentare che si trova al piano inferiore. Da non perdere anche il Mercado de Artesanías, per certi aspetti simile al precedente.

Sulla collina vicino a Quetzaltenango, invece, si trova il mercato più grande e autentico del paese, quello di San Francisco El Alto. Sulla piazza prospiciente alla chiesa settecentesca e nelle strade ad essa circostanti si sviluppa un tentacolare labirinto di bancarelle. Le specialità? Senza dubbio i capi di abbigliamento. Abbandonarsi alla variopinta confusione di questo mercato è un’esperienza unica.

Sebbene Huehuetenengo sia una cittadina che non presenta particolari attrazioni turistiche, il suo mercato è uno dei pochi contesti in cui è possibile vedere i nativi indossare gli abiti tradizionali. Chi preferisce un contesto più suggestivo, ma allo stesso tempo tradizionale, deve invece andare al mercato di Sololá. Qui suoni, colori e odori si fondono tra i banchi di alimentari, utensili per la casa e capi d’abbigliamento.

Un ultima chicca per chi vuole allontanarsi dai sentieri più battuti è San Miguel Totonicapán, che organizza un mercato di artigianato locale si tutto rispetto: calzature, tessuti, oggetti in metallo e in legno, vasi… non avrete che l’imbarazzo della scelta.

Perché vale la pena fare un viaggio in Guatemala?

Quando si parte per un viaggio all’estero, le cose da vedere sono tante: visitare le principali attrazioni turistiche del Paese come mostre e musei, i siti archeologici e naturalistici, i villaggi e le città più importanti… Poi si vuole provare il cibo tipico, sperimentare la vita notturna, prendere parte a manifestazioni e feste tradizionali.

Ma la cosa che più ci colpisce è lo scambio con la gente del posto. Quale posto migliore di un mercato per entrare in contatto con i locali? Comprare un oggetto realizzato manualmente, frutto di raffinata abilità tecnica, vuol dire portarsi a casa un pezzo unico, espressione della cultura del Paese visitato. Se poi questo articolo è acquistato in una cooperativa o direttamente dal produttore, è un ottimo modo per favorire l’economia locale e valorizzare la professionalità di chi lo realizza. In un viaggio solidale in Guatemala, immergersi nella vivacità di un mercato indigeno e divertirsi nella contrattazione è un’esperienza assolutamente da non perdere.

Elena Arneodo

Author Elena Arneodo

Racconto il mondo WEP e dei nostri ragazzi. Ho alle spalle un anno all’estero in Finlandia, corsi di lingua in Spagna e UK, esperienze da teacher assistant in Austria e coordinatrice di gruppi in molti Paesi del mondo: amo le nuove prospettive.

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