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Lo Sri Lanka è un Paese dove la spiritualità si percepisce sul volto delle persone incontrate per strada, sprigionando un’energia mistica che raggiunge il suo culmine tra resti dei templi antichi, pellegrinaggi e feste religiose. Quali sono gli elementi che hanno portato a questa alchimia religiosa?

N el corso dei secoli, lo Sri Lanka ha ospitato conquistatori, missionari e commercianti provenienti da tutto il mondo. Conversioni, matrimoni misti e figli nati da genitori di etnie diverse hanno creato un mix straordinario, che si rispecchia anche nelle molteplici religioni dello Sri Lanka.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in un viaggio tra quelle più seguite, tra i siti archeologici e tra i luoghi di culto più celebri.

Le religioni dello Sri Lanka

Districarsi tra le varie confessioni religiose, le leggende e le credenze legate al mondo spirituale dello Sri Lanka può essere difficile, ma è importante farlo prima di visitare il Paese, soprattutto nell’ottica di un viaggio solidale. Ecco le principali religioni in cui crede la popolazione locale:

  • Buddismo
    La popolazione buddista dello Sri Lanka rappresenta la maggioranza (circa il 70%) e vive soprattutto nella zona centrale e meridionale del Paese. La filosofia buddista influenza ogni aspetto della vita, sia dei singoli che della comunità: le relazioni con la cultura e la politica, la letteratura, l’arte e l’architettura sono inscindibili.
    In Sri Lanka, la religione buddista segue perlopiù la scuola Theravada, la più antica tra quelle esistenti nonché la più ortodossa. I principi fondamentali sono: non rubare, non uccidere, non mentire, rispettare le donne e astenersi dall’alcol. La compassione dovrebbe poi guidare ogni azione e permettere, dopo diversi stadi di evoluzione spirituale, di raggiungere il nirvana liberandosi dal ciclo di morte e rinascita.
  • Induismo
    La minoranza religiosa più importante dello Sri Lanka è rappresentata dalla popolazione induista (circa il 13%). Prima dell’arrivo del buddismo era la religione più seguita, oggi è diffusa nella parte nord dell’isola, nella zona di Kandy e sulla costa orientale, soprattutto tra il gruppo etnico dei tamil.
    Il pantheon induista è popolato da milioni di divinità, ognuna interprete di uno dei vari aspetti della vita e manifestazione di Brahma, creatore dell’universo. Secondo l’induismo, lo scopo dell’esistenza di ognuno è uscire dal ciclo di reincarnazioni, obiettivo che si raggiunge comportandosi in modo non violento, seguendo i doveri morali, religiosi e sociali.
  • Islam
    In Sri Lanka, la popolazione musulmana rappresenta circa il 10% ed è perlopiù sunnita; crede quindi in Maometto come principale interprete del messaggio professato da Allah. La comunità islamica vive principalmente sugli altipiani centrali e sulla costa orientale.
    I cinque pilastri dell’Islam sono la professione di fede (non c’è altro dio al di fuori di Allah), la preghiera (possibilmente cinque volte al giorno), il digiuno, fare l’elemosina e recarsi almeno una volta nella vita in pellegrinaggio alla Mecca.
  • Cristianesimo
    I cristiani dello Sri Lanka (6%) vivono soprattutto sulla costa ovest, nei dintorni di Negombo. La leggenda dice che il primo cristiano a giungere sull’isola sarebbe stato San Tommaso apostolo, nel I secolo. Furono però i portoghesi cattolici del XVI secolo a convertire la gente del posto, seguiti dagli olandesi protestanti e successivamente dai britannici.
    Il cambiamento di fede fu possibile anche perché alcuni aspetti cristiani si sposano con la cultura locale: ne sono un esempio il servizio alla comunità, l’aiuto ai bisognosi, il senso di sacrificio, la ritualità, le manifestazioni religiose che prevedono processioni e statue.

photo by Supun Batagoda on Unsplash

I centri religiosi più visitati

Ogni confessione religiosa ha il suo principale luogo di culto. Qui, la quotidianità è scandita da riti, cerimonie e offerte alle divinità.

A Kandy, la capitale culturale dello Sri Lanka, il Tempio del Sacro Dente (Dalada Maligawa) è un luogo di culto molto frequentato. Custodisce il canino sinistro di Buddha, conservato in una teca dorata non facile da vedere. La porta d’oro che lo protegge, infatti, viene aperta solo una volta al giorno; in tale occasione una folla di fedeli transita pregando davanti alla reliquia, lasciando fiori di loto rossi e bianchi come offerta. L’alba e il tramonto sono i momenti migliori per visitare il complesso.

Passeggiare a piedi scalzi inalando il profumo di incenso che permea ogni angolo del tempio, abbandonarsi alla pace del luogo e immergersi nella sua atmosfera meditativa è un’esperienza interiore da fare.

Jaffna è invece il centro religioso sacro agli induisti. Lo dimostrano il Nallur Kandaswamy Kovil, uno dei più importanti templi indù del Paese, e il Kandasamy Kovil, uno dei cinque templi storici dedicati a Shiva destinati a proteggere l’isola. L’atmosfera che vi si respira è completamente diversa da quella dei luoghi di culto buddisti e la stessa architettura lo dimostra: i colori, la sovrabbondanza di orpelli, le numerose statue delle divinità… tutto è più vivace e movimentato.

Il luogo di culto cristiano più famoso del Paese è Our Lady of Madhu Church, meta di pellegrinaggio di molti fedeli. Al suo interno si trova la statua di nostra signora di Madhu, una madonna con il bambino portata in Sri Lanka a fine Seicento dai cattolici in fuga dalle persecuzioni protestanti olandesi. Secondo la tradizione sarebbe responsabile di numerosi miracoli e proteggerebbe in particolare dai morsi di serpente.

Luoghi di pellegrinaggio interreligiosi

Nel territorio cingalese, religioni diverse hanno comunque molti punti in comune.

Non è insolito che buddisti, induisti, cristiani e musulmani scelgano gli stessi luoghi per i pellegrinaggi o che un buddista faccia un’offerta a un dio induista.

L’Adam’s Peak, ad esempio, è meta di pellegrinaggio per buddisti, induisti e cristiani. L’impronta che si trova in cima, infatti, per i buddisti rappresenta l’orma lasciata da Buddha dopo l’ascesa al paradiso, per gli induisti di Shiva, per i cristiani sarebbe di San Tommaso. Un’altra teoria cristiana sostiene invece che la vetta della montagna sia il punto in cui Adamo arrivò in terra dopo essere stato cacciato dal paradiso.

Anche Kataragama, nel sud del Paese, è un altro luogo di culto di due diverse religioni. È infatti sede di un tempio sacro a buddisti e induisti in cui si tengono riti particolari. Qui, infatti, credenti di confessioni diverse partecipano alle stesse cerimonie; templi indù, santuari buddisti e addirittura una moschea sono tutti meta di pellegrinaggio comune.

Infine Nainativu, una delle isole di Jaffna sacra a buddisti e induisti in cui persone di entrambe le fedi festeggiano insieme le giornate di plenilunio. Il mix interreligioso si nota dalla vicinanza del Nagadeepa Purana Vihara, un tempio custode di un reliquiario e una statua del Buddha, e del Naga Pooshani Amman Kovil, frequentato dalle donne induiste che desiderano avere un figlio.

Le feste religiose dello Sri Lanka

In Sri Lanka, le feste religiose che popolano il calendario cingalese sono numerosissime, soprattutto in estate, e sono occasioni perfette per vedere e toccare con mano quanto la dimensione spirituale faccia parte della vita quotidiana della gente del posto.

Ad esempio, a giugno e luglio a Nainativu si tiene una festa religiosa che conta ogni anno più di 100.000 persone; tra luglio e agosto, a Kataragama si svolge il Perahera Festival in cui alcuni fedeli induisti restano sospesi sostenuti da ganci metallici infilati nella carne; tra luglio e agosto, a Kandy si tiene l’Esala Perahera, una delle manifestazioni religiose più suggestive del Paese che prevede dieci giorni di processioni, danze e musiche, con centinaia di elefanti decorati, ballerini induisti e buddisti, tamburi e canti dei monaci; il 15 agosto c’è poi la festa di Our Lady of Madhu Church, che richiama grandi folle di pellegrini cristiani. E l’elenco potrebbe continuare.

Molto importanti nella vita religiosa di monaci e laici sono anche i giorni di plenilunio (poya). Sono occasioni per rafforzare la propria spiritualità andando al tempio, digiunando e evitando il divertimento.

Si tratta di feste nazionali che si tengono in diversi periodi dell’anno: a gennaio si festeggia Duruthu (prima visita di Buddha sull’isola), a maggio Vesak (nascita, illuminazione e dipartita di Buddha), a giugno Poson (introduzione del Buddismo in Sri Lanka), a luglio e agosto la già citata festa di Kandy e a dicembre Unduvap (arrivo dell’Albero della Bodhi nel Paese).

Un viaggio spirituale in Sri Lanka

È indubbio che un itinerario in Sri Lanka preveda alcune tappe obbligatorie nei principali luoghi sacri del Paese: i suggestivi siti archeologici delle città antiche, i vivaci centri culturali di Kandy e Jaffna, i più importanti templi buddisti e induisti dell’isola… Ma un viaggio in Sri Lanka è soprattutto un viaggio interiore alla ricerca della propria spiritualità.

L’atmosfera di pace che si percepisce all’ombra di un’enorme statua del Buddha, il profumo di incenso che permea gli interni di un tempio, le colorate composizioni floreali portate in offerta e l’espressione pacata dei monaci permettono di vivere in Sri Lanka la religione come un’esperienza meditativa che coinvolge i cinque sensi. Si cambia dentro e si torna a casa con una nuova consapevolezza sulla propria dimensione spirituale.

Elena Arneodo

Author Elena Arneodo

Racconto il mondo WEP e dei nostri ragazzi. Ho alle spalle un anno all’estero in Finlandia, corsi di lingua in Spagna e UK, esperienze da teacher assistant in Austria e coordinatrice di gruppi in molti Paesi del mondo: amo le nuove prospettive.

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